Dal booklet del cd: La Piccola Vedetta Lombarda, Tactus:
La sua scrittura, apparentemente e ingannevolmente semplice, racchiude in sé molti segreti […] A differenza di tanta musica d’oggi, il suo cripticismo non è nella grafia […], un po’ come succede nella musica di Verdi che possiede una carica semiologica minima, ma una violentissima carica semantica. Il materiale ridotto al minimo con il significato portato al massimo. Nella musica di Carrara vi è un consapevole recupero della consonanza e della melodia che appunto richiamano alla più arcaica tradizione mediterranea con una precisa volontà di far emergere la più profonda capacità descrittiva, la capacità di creare nella mente dell’ascoltatore immagini e visioni inedite in un flusso continuo di sonorità e impasti timbrici che diventano immediatamente ‘personaggi’. Ma troviamo spesso anche riferimenti al mondo anglosassone, con la sua attenzione alla componente ritmica, o, forse ancor di più, alla scuola dei grandi autori dell’Est Europa. Questi tre mondi trovano in Cristian Carrara una sintesi originale che da vita a un linguaggio personalissimo che non ha paura di usare la semplicità per esprimere quel valore aggiunto che la musica può, e deve, rivelare. (Flavio Emilio Scogna)