“Il giocatore” e “La canzone dei luoghi comuni” sono i due episodi narrativi sui quali si spalma la musica di Carrara,
qualcosa di viscoso, di densamente dolcificato, molto raffinata nei sapori e nei colori, cangiante come un’armonizzazione
pucciniana, ma sorretta da una geometria sottile e trasparente, perfettamente euclidea, per quanto poi elusiva nella percezione
delle sue misure.
[Stefano Ragni]